Arpalice Cuman Pertile, educatrice, poetessa e scrittrice per l’infanzia, nasce agli studi Paolo Lioy, e il poeta Giacomo Zanella.

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www.giannigiolo.it ARPALICE CUMAN PERTILE, EDUCATRICE, POETESSA E SCRITTRICE PER L™INFANZIA. LA BIOGRAFIA Arpalice Cuman Pertile, educatrice, poetessa e scrittrice per l™infanzia, nasce a Marostica il 12 maggio 1876 da Seba stiano e Angelica Cuman. Nel 1886 perde la madre, ammalatasi di colera , e la nonna materna Elisa. Nel 1889 vince il concorso per una borsa di studio nel convito normale di Verona dove segue gli studi magistrali. Nel 1894 consegue il diploma e si iscrive al Magistero Superiore di Firenze che formava le prime insegnanti di lettere italiane, che avrebbero istruito le m aestre. Inizia, in questo periodo, la corrispondenza con Cristiano Pertile, st udente universitario a Padova, spirito libero, amante della cultura classica e della natura, attratto dal positivismo e dalle questioni sociali. Mentre impe rversa la guerra d™Africa, Arpalice orienta i suoi pensieri verso gli ideali di pace che la accompagneranno per tutta la vita. Sotto la guida di Severino Ferrari, allievo del Carducci, si dedica alla stesura della tesi di laurea La riforma del teatro comico e Carlo Goldoni, che discute nel 1898 con esito lodevole. E™ la prima donna di Marostica che si laurea. Inizia a insegnare l™italiano nell™Istituto per le figlie dei militari a Torino. Nel 1899 vince il concorso ad una cattedra di italiano nella scuola normale pareggiata di Vi cenza. Nella stessa città conosce lo statista Fedele Lampertico, lo scri ttore Antonio Fogazzaro, il provveditore agli studi Paolo Lioy, e il poeta Giacomo Zanella . Nel 1904 sposa Cristiano Pertile, docente di lettere al Liceo di Vicenza. Frattanto sc rive prose e poesie per bambini. Nascono i primi libri per le scuole elementari. Si occupa anche della vita parascolastica e cittadina: dibattiti sull™insegnamento religioso, discorsi inaugurali e d™occasione in riuni oni e feste di scuola, associazioni, istituti cittadini, confer enze nelle università e nelle scuole popolari che si vanno diffondendo insieme alle bibliot eche circolanti. A Vicenza nasce la Scuola Libera Popolare, dove la scri ttrice presta volontariamente la sua opera di educatrice per le donne e gli operai. Nella cosiddette fimattinate dei bambinifl si dedica ai figli del popolo, affinché, come lei stessa scrive 1, potessero partecipare fialla grande eredit à lasciata dai geni d™Italiafl. Per promuovere l™elevazione culturale delle donne fonda un a biblioteca di classe per le sue allieve maes tre, che porta l™insegna della Biblioteca circolante fra le operaie, fondata da don Giuseppe Fogazzaro. Il 28 giugno 1914, con l™uccisione a Sara jevo dell™erede al trono d™Austria, l™arciduca Francesco Ferdinando, scoppia la prima guerra mondiale. L™Italia il 24 maggio 1915 entra in guerra a fian co dell™Intesa. Allo scoppio del conflitto si erano delineate due correnti di opinione: gli interventisti e i neutralisti. Nel gennaio del 1915 Arpalice prende pa rte a un comizio indetto dai neutralisti a Vicenza, si dichiara contraria all™intervento dell™Italia in guerra e si schiera a favore della pace. Non mancano gli applausi, i consensi, ma anche il disappunto degli interventis ti presenti. Nella stessa notte un gruppo di studenti esprime il suo dissenso creando schiamazzi e frastuoni sotto le finestre della casa dei Pert ile. Poco tempo dopo il Ministero della Pubblica Istruzione invi a un ispettore centrale per valutare l™operato dell™insegnante nella scuola, lim itandosi a raccomandarle di attenersi 1 A. CUMAN PERTILE, Le memorie di due cuori, Genio, Milano 1954, p. 36

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www.giannigiolo.it rigorosamente allo svolgimento de i programmi scolastici. Comunque non ottiene mai la fipromozione per meritofl. In seguito alla dichiarazione di guerra dell™Italia all™Austria ,mentre tutta Vicenza, situata nelle retrovie del fronte, si militarizza, i Pertile, accusati di fiantipatriottismofl, ricevono dalla questura l™ordine di trasferirsi a Fire nze, dove ogni giorno, alla pensione dove alloggiano, devono firmare il re gistro delle presenze. In questo periodo di esilio Arpalice scrive Il trionfo dei piccoli. La poetessa cerca l™ispirazione e i temi della sua poesia a contatto della natura, nei giardini pubblici, animati dai giochi dei bambini e per le vie che erano state frequentate dai più grandi poeti italia ni come Dante, Alfieri, Foscolo e Manzoni. Da Firenze i coniugi ven gono trasferiti a Novara, dove Arpalice pubblica Le preghiere dei bambini, edito dalla Società Editrice Internazionale (SEI) di Torino. Da Novara vengono trasferiti a Genova, terza e ultima tappa dell™esilio forzato, dove vivono tre anni. Il contatto con le classi elementari di tirocinio permette alla Cuman Pertile di mettere a punto un corso di letture più adatto alle scuole delle grandi città che porta il titolo Per le vie del mondo. Con molta cura prepara le lezioni nelle classi di tirocinio con indovinelli, racconti e poesie che talvolta vengono pubblicati nelle riviste didattiche. A causa della salute malferma del marito Cristiano, temendo che sia chiamato alla armi, Arpalice lo sostitu isce nella classe ginnasiale rinunciando allo stipe ndio. Nel 1918 pubblica il romanzo Ninetta e Tirintin. Dopo la guerra nel 1919 i due rito rnano a Vicenza e riprendono il loro insegnamento portando avanti la loro battaglia pacifist a. Arpalice viene eletta presidente del consiglio direttivo della Scuola Libera Popolare. Il 28 ottobre 1922 avviene la marcia su Ro ma. Lo stesso giorno il re Vittorio Emanuele III consegna l™Italia in mano a Mussolini. Con l™avvento del fascismo i coniugi Pertile, non avendovi aderito, vengono esonerati dall™insegnamento. E™ un duro colpo pe r Arpalice che avrebbe fipagato il biglietto d™ingresso alla scuola come al più bel divertimento teatralefl 2. Continua però a insegnare privatamente , come Toni Giuriolo, il grande eroe della Resistenza di cui parla con imme nsa ammirazione Luigi Meneghello ne I piccoli maestri, e a dedicarsi alla stesura de i suoi fipiccoli librifl. Nel 1929 vengono vietati3 i suoi testi scolastici, sostit uiti dal testo unico di Stato. Nell™inverno del 1937, all™età di 63 anni , le muore l™amatissimo coniuge Cristiano. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale Arpalice si trasferisce a Marostica, come sfolla ta, nelle stanze della sua casa nativa, che il podestà del paese le aveva assegnato in base a un decreto governativo. Intanto insegna alle figlie dei poveri, degli sfollati e degli esul i, mentre sono in corso i rastrellamenti dei nazifascisti che uccidono quattro giovani partigiani nel cortile del castello inferiore di Marostica, allora sede del palazzo municipale. Deve presentarsi davanti al comandante della brigata nera per difendersi dalle accuse di opinioni e di scorsi contrari al la guerra. Lei fa vedere al comandante un™antologia, compilata dalla preside del primo ginnasio italiano delle isole Ionie, in cui sono citati i suoi versi in favore della pace, richiesti dal ministro per la scuole delle colonie. Il comandante si limita a raccomandarle di non parlare cont ro al guerra. La pensione di 600 lire mensili non è sufficiente per il suo so stentamento e si vede costretta a vendere le sue cose. La guerra ha distru tto la casa editrice Paravia di Torino 2 Ivi, p. 202 3 Provvedimento legislativo n. 5 del 7 gennaio 1929

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www.giannigiolo.it e i suoi libri e la casa di Vicen za, occupata dai tedeschi, era stata bombardata. Finita la guerra chiede al Comitato di liberazione di riaprire le scuole medie ed elementari che accetta subito la sua proposta. Gli insegnanti elementari frattanto richiedono i suoi libri ba nditi dal fascismo. Viene rieletta presidente della Scuola P opolare di Vicenza, dove ti ene una conferenza dal titolo I poeti del popolo. Diversi partiti le offr ono la candidatura in parlamento, ma lei rifiuta. Dopo alterne vicende che la vedono impegnata a riprendere il possesso della sua casa a Vicenza e dei locali della casa paterna che le spettano, trascorre gli ultimi a nni di vita insegnando privatamente agli studenti di scuola media e superiore e ai maestri che si preparano al concorso magistrale. Si dedica ino ltre alla stesura delle sue memorie, racchiudendo nei versi finali dell™opera il ricordo e il rimpianto della cose ormai perdute insieme alla speran za e all™esaltazione dell™amore: Tutte le cose anche se dure e aspre, hanno talvolta una virtù segreta che tra le spine porge le sue rose– Arpalice Cuman Pertile muore a Marostica all™età di 82 anni il 30 marzo 1958. IL CONVEGNO COMMEMORATIVO DEL 1986 Alla sua morte vengono eseguite le sue volontà espresse nel testamento: la donazione di circa 350 libri alla scuola elementare insieme al lascito dei diritti d™autore al co mune di Marostica. Nel 110° anniversario della sua nasc ita il suo paese le dedica un convegno commemorativo, che si svolge l™8 novemb re 1986, nella sala consiliare del Castello Inferiore. In quell™occasione l™on. Laura Fincato, rappresentante del governo, pronuncia queste pa role: fiNon ho avuto il piacere di conoscere Arpalice Cuman, ho solamente letto qualc he scritto e, soprattutto, ne ho sentito parlare. Ma è giusto che quest a presenza rimanga viva; rimanga viva in quanto persona legata a questa terr a; rimanga viva soprattutto come esempio di una docente e di una insegnantefl. Prende la parola poi l™assessore alla cultura Lidia Toniolo Serafini, che illustra la figura e la personalità della Cuman: fiAll™inizio della prima guerra mondiale Arpalice si schierò dalla parte dei fineutralistifl e nel gennaio 1915 tenne un comizio a Vicenza pe r la neutralità d ™Italia che le provocò l™immediata reazione degli inte rventisti: trasferimento ed esilio prima a Novara e poi a Genova. Non partecipò attivamente alla vita maro sticense, perché si portò altrove, ma fu fortemente legata alle sue radici e qui tornava spesso. La troviamo in alcuni momenti: nel 1898 parlò al Teat ro Sociale in favore dell™Asilo per l™infanzia, nel 1948 salutò, dall™altare di S. Maria Assunta, don Castro Poletto con parole commosse; dedicò poesie a Marostica, ai fiputei de Marostegafl, al Beato Lorenzino. Du rante la seconda guerra mondiale la troviamo in questa città, nella sua casa natale, poiché i bombardamenti a Vicenza avevano lesionato la sua casa. E qui, ancora, ebbe a soffrire l™interrogatorio dei nazifascisti, ultimo triste episodio di persecuzione della scrittrice che ormai godeva larga fama.

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www.giannigiolo.it Oggigiorno, come donna fipacifistafl, sare bbe attualissima e potrebbe essere un simbolo anche per le nuove generazioni; come scrittrice non è dimenticata. Diversi suoi scritti sono ripresi in moderni corsi di letteratura e in antologie per la scuola elemen tare o ristampati in volumi. In questo convegno la commemoriamo come donna e come scrittrice e la ricordiamo per quello che ha rapprese ntato ed ancora rappresenta come scrittrice e poetessa dell™infanziafl. Dopo la Serafini intervengono anche Enzo Petrini con il saggio fiLa diligenza di Marosticafl che rievoca i tratti salienti della vita della scrittrice, Giuseppe Mori che tratta di fiArpa lice Cuman Pertile finarratricefl della Divina Commedia ai piccoli italiani fl, Antonio Faeti che, con il saggio fiNonsenso e buon sensofl, individua alcune tematiche fondamentali dell™opera di Arpalice, e Ludovica Griso tto che, con il suo discorso fiRicordi del passatofl, rievoca la straordinari a efficacia e attualità dell™insegnamento di colei che fu definita la maestra delle maestre. Seguono due poesie di Jolanda Notarangelo e di Olinda Minuzzo Groppa in morte della poetessa e scrittrice: Ora alla sua tomba giungono gruppi di studenti, in pullman accom pagnati dai loro docenti, a tributar l™omaggio caro alla Scrittrice che Œ con i suoi libri Œ fu sempre educatrice. E noi qui radunati Œ suoi concittadini che le sue poesie insegnammo ai bambini, lasciate che eleviamo una lode ancora al caro nome di ARPALICE che MAROSTICA onora 4. IL CONTESTO STORICO Arpalice Cuman nasce 1876, dieci an ni dopo l™annessione del Veneto all™Italia, nel periodo in cui inizia un a nuova fase nella politica italiana con l™avvento al potere della Sinistra stori ca. Depretis avvia le riforme: legge Coppino sull™obbligo della istruzione el ementare (1876), l™allargamento del suffragio (1882), abolizione della tassa sul macinato (1883). Sono gli anni in cui si spengono i grandi artefici de l Risorgimento: Giuseppe Mazzini (1872), Vittorio Emanuele II e Pio IX (1878), Giuseppe Garibaldi (1882). Aumentano i conflitti soci ali e crescono le organizzaz ioni operaie. Nel 1882 nasce il Partito operaio italiano. L™Ita lia stipula la Trip lice Alleanza e avvia l™espansione coloniale lungo le coste del mar Rosso che porterà, nel 1887, all™eccidio di Dogali. Dopo la morte di Depretis, si apre il primo minister o di Francesco Crispi, che adotta misure repressive nei confronti del movimento operaio. La politica coloniale lo porta alle di missioni nel 1891. Dopo un intermezzo, in cui è al potere il conservatore marc hese Antonio di R udinì, nel 1892 passa alla guida del governo Giovanni Gio litti che seguirà una politica più tollerante nei riguardi della classe operaia. Il rifiuto di reprimere con la forza le proteste che, nel frattempo, attr aversano il paese, le voci di una 4 OLINDA MINUZZO GROPPA, Omaggio alla poetessa Arpalice, in fiAtti del convegno, op. cit., p. 75

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www.giannigiolo.it progressiva tassa sul reddito e lo scandalo della Banca di Roma lo costringono a dimettersi l™anno dopo. Intanto si assiste al proliferare di fe derazioni di mestiere, camere del lavoro, leghe bracciantili di resistenza e cooper ative agricole, fino alla nascita, nel 1895 del Partito socialista italiano. Nel 1893 ritorna Crispi. La guerra c on l™Etiopia culmina nella sconfitta italiana di Adua, nel 1896, che provocherà una serie di violente manifestazioni in varie città che porta no alla crisi di governo. Il successore di Rudinì conclude la pace con l™Eti opia, a garanzia de lla presenza italiana in Eritrea e Somalia. Nel 1895 Arpalice si trova impegnata ne gli studi al Magist ero Superiore di Firenze, ma il fermento ideologico e sociale in a tto non la lascia indifferente. Il suo primo contribu to è uno scritto pubblico, per un numero unico, che è invitata a sc rivere, insieme con il suo compagno d™infanzia Cristiano Pertile, in occas ione di un incontro tr a la Società di Mutuo Soccorso fra Artigiani di Marostica e quella di Cittadella. L™articolo ha come argomento Le società di Mutuo Soccorso fra operai e professionisti. Si tratta delle prime associ azioni che, secondo Arpalice, riferendosi al pensiero di Mazzini, devono fielevare il lavoratore italiano a dignità di uomo e di cittadino, educarlo a quei sentimenti di solidarietà, di fratellanza, di reciproco amore–ch e rendono possibile l™unità morale del popolo italiano nella libertà del lavoro e della patria risortafl5. Arpalice non opera nell™ambito della polit ica e il suo adoperarsi per il bene comune è di ispirazione evangelica e cristiana. Una sera, seduta al tavolino presso la fi nestra, mentre è assorta in pensieri d™amore e di ammirazione per i fimiraco li dell™arte fiorentinafl, così scrive: Stavo in pensier d™amor nella mia stanza– ma dalla via deserta mi percosse, per me sinistro come greve tuono, un passar di soldati in fiero assetto di bellica partenza; trasalii. In Africa infieriva l™empia guerra, e nel sangue spegnea giovani vite coi loro sogni, con gli affetti santi– –Pochi mesi dopo, dei soldati partiti in quella notte uno solo tornava, inebetito. Volli vederlo, e innanzi a lui giurai guerra alla guerra– 6 Prende così forma in lei lentamente quell™avversione alla guerra e quell™aspirazione all™ideale di pa ce e di fratellanza fra i popoli che caratterizzerà tutta la sua vita. fiLa sua filosofia Œ scrive Enzo Petrini Œ era semplice; anzi non era nemmeno una filoso fia, era ancora fede cristiana che si traduceva in promozione umanitaria assecondando il processo storico. Lo si legge continuamente nei suoi libri per la scuola: gli uomini progrediscono quando si associano, non quando si aggrediscono. Il corollario che il male 5 CUMAN PERTILE, op. cit . pp. 37-38 6 Ivi, pp. 51-52

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www.giannigiolo.it del mondo è la guerra viene immediato, schierarsi per la pace diventa un imperativofl 7. Una lotta pacifica fondata sugli ideali di uguaglia nza, di giustizia, di umanità da lei meditati sul Vangelo e sullo studio dei poeti dai quali viene fiil vero scientifico, religioso e moralefl. Nelle semplici cose si rivela Œ secondo Arpalice Œ fil™umil verofl: nel pensiero di una madre, nel sorriso di un fanciullo, nel fiprodigiofl di un fiore, nel volo d™una farfalla. Le radici del suo pensiero sono da ri cercarsi nella sua es perienza personale, nei sentimenti maturati in famiglia, nella pratica religiosa e civile. Frattanto le tensioni po litiche e sociali rendono sempre più autoritaria la soluzione dei problemi da parte del gove rno italiano: la re pressione sfocia nei sanguinosi fatti di M ilano del 1898 contro i moti per il pane, quando le truppe del generale Bava Beccaris sparano contro la folla inerme. Segue l™assassinio di Umberto I, cui succede Vittorio Emanuele III. Prende il via il decollo industriale italiano con un mi glioramento del tenore di vita, ma l™analfabetismo è ancora elevato e cresce il flusso migratorio. Arpalice, dopo la laurea, tiene la pr ima conferenza ai s uoi concittadini marosticensi, in un piccolo teatro del paese, e parla della necessità di aprire un asilo infantile che accolga i figli de lla operaie impegnate a lavorare negli opifici locali. L™asilo è necessario Œ dice la Cuman Œ perché a Marostica fiviva una piccola comunità educativ a che sostituisca o integri l™impegno della famiglia ed è questo non superf luo esotismo, ma uno stretto dovere della moderna societàfl 8. Nel 1911 torna al potere Giolitti, dopo pr ecedenti ministeri, introducendo la legge del suffragio universale maschile . L™Italia muove alla conquista della Libia. Arpalice non approva l™impres a coloniale e si rammarica per la posizione assunta dal Pascol i nel suo celebre discorso La grande proletaria si è mossa 9. L™impresa non risolverà i probl emi economici italiani e sarà motivo di squilibrio politico, come Arpalice aveva previsto. Corre l™anno 1914. La crisi del giolitti smo porta al potere Antonio Salandra, leader della destra liberale. L™inasprim ento della lotta sociale sfocia nella fisettimana rossafl, un™insurrezione popolar e verificatesi ad Ancona fra il 7 e il 14 giungo 1914 (in un comizio antimilitarista i carabinieri uccidono tre manifestanti). Allo scoppio della prima guerra mondial e, il nostro paese si dichiara dapprima neutrale, poi l™opinione pubbli ca si divide fra interventisti e neutralisti. Avranno la meg lio i primi e l™Italia en trerà in guerra a fianco dell™Intesa il 24 maggio 1915. In un co mizio di neutralisti a Vicenza Arpalice interviene in prima persona e di ce di sentire fiil dovere di prendere la parola in difesa della pace–ser bata alla patria nostra pur nella rivendicazione de™ suoi sacri diritti sulle terre irredentefl 10. Nella sala gremita di gente, rievoca Omero fil™an tico poeta della Grecia eroicafl, che cantò il valore di Achille e, nel contempo, la nobiltà d™animo di Ettore. Tuttavia, nell™al di là, lo spietato Achill e si rattristava di aver scelto la morte sul campo di battaglia. Come Omero, anche Virgilio e i grandi poeti fiispirano i loro canti ad un elevato e sano ideale di pace e di umanità, 7 E. PETRINI, La diligenza di Marostica , in fiAtti del convegno, op. cit., p. 37 8 PETRINI, art. cit., p. 34 9 Ivi, p. 37 10 CUMAN PERTILE, op. cit ., p. 154

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www.giannigiolo.it Più tardi nel 1944 Cuman Pertile dirà che fiin ogni ucciso, italiano o straniero, fascista e antifascista, colpevole o innocentefl 13 riconosce un uomo, un fratello, la cui morte equivale al fallimento del suo ideale di pace. Si adopera inoltre affinché si plachi l™esasperazione del popolo che sfocia in rappresaglie contro i fascisti, come succederà nel famoso eccidio di Schio, avvenuto nella notte fra il 5 e 7 luglio 1945. Arpalice non aderisce al fascismo che nel 1923 le toglie l™insegnamento fiper incapacitàfl. La persecuzione fascista Œ scrive Petrini Œ firese più nitida e incisiva l™immagine della persona. Infa tti anche da pensionata la Cuman rimaneva la maestra delle maestre e i suoi libri volavano e continuarono a essere cercati ed usati anche dopo che ne l 1929 ci fu l™introduzione del libro di stato: i suoi corsi di lettura furono esclusi come altri, ma non venne meno la sua notorietà. Quando nel 1932 a Fire nze fu organizzata una Mostra del libro per l™infanzia la scrittrice di Ma rostica fu festeggiatissima: aveva ormai più di 50 titoli, senza contare la colla borazione come paroliera alla casa editrice musicale Carraro di Bergamofl 14. Nel 1944 la Cuman viene chiamata a presentarsi al comando militare di Marostica. Grande il su o stupore quando l™ufficiale tedesco le dice: fiVolevo conoscerla. Sono anch™io un insegnante. Sto imparando l™italiano sui suoi libri. Così si scrive e si parla per i bambinifl. 15 Dopo la seconda guerra mondiale la scri ttrice riprende la sua vita tra Vicenza e Marostica, soddisfatta perché la scuola va orientandosi verso gli ideali di pace, di cooper azione, di solidarietà e di libera convivenza fra i popoli da lei sostenuti e propugnati durante tutta la sua vi ta. Nei congressi sia nazionali che internazionali è invitata per discutere di diritti umani, di educazione, di disarmo e di non violenza. Questo il suo auspicio, che può essere considerato come il suo testamento spirituale: riuscir presto a sostit uire, senza danno, anzi con maggiore e migliore pro fitto economico, politico, sociale, ai traffici lucrosi delle industrie e delle opere belliche traffici non meno prof icui di industrie e di opere pacifiche e competizi oni di lavori od anche le gare sportive, già fiorenti tra le nazioni moderne!16 LE OPERE La prima opera letteraria di Arpalice Cuma n Pertile è la sua tesi di laurea del 1899 La riforma del teatro comi co italiano e Carlo Goldoni, tesi pubblicata dalla rivista veneziana L™Ateneo Veneto, su proposta dello scrittore Antonio Fogazzaro. Agli inizi del ‚900 Arpalice scrive i primi versi dedicati ai bambini, caratterizzati da una piace vole spontaneità che esalta i valori della famiglia, 13 CUMAN PERTILE, op. cit ., p. 260 14 PETRINI, art. cit., p. 39 15 Ivi, p. 41 16 CUMAN PERTILE, op. cit ., p. 273. Si veda la succitata tesi di laurea di Anna Maria Micaletto. fiArpalice Cuman Pertile, educatrice, poetessa e scrittrice per l™infanziafl, op. cit., pp. 21-29

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www.giannigiolo.it dell™amore, della natura e dello stud io, come si può apprezzare in questa poesia che porta il titolo Fuori del guscio: C™era una volta, in mezzo a tanti, un ovo, con dentro un bel pulcino novo novo. La chioccia notte e giorno lo covava e delle penne sue lo riscaldava. Con la piccola testa un bel mattino fuori del guscio s™affacciò il pulcino. Si guardò intorno e disse: -Pio, pio, pio– E™ grande il mondo? Vo™ vederlo anch™io! Œ La madre gli rispose: – Crò, crò, crò– Altro che grande! Te lo mostrerò. Œ E quando fu coperto di piumette ed ebbe più robuste le zampette, la buona chioccia lo condusse fuori cogli altri fratellini in mezzo ai fiori, nel prato, sovra il colle, via per l™aia, fin nella strada rumorosa e gaia. – Oh! Com™è bello, com™è grande il mondo! Œ ripeteva il pulcino assai giocondo. Un dì trovò la chioccia una comare ch™era stata lontan, di là dal mare, e narrava grandiose novità di treni, di persone e di città. Il pulcino ascoltava a becco aperto e dicea fra se stesso: – Oh! certo certo, dentro nell™ovo un povero pulcino crede che il mondo sia piccin piccino, ma fuor del guscio sente certe cose che son davvero assai meravigliose. Se anch™io potessi, vorrei ben viaggiare per conoscere il mondo ed imparare! Œ Disse la madre: -Crò, crò, crò–crocrò: dai libri impara chi viaggiar non può, -17 La sua produzione letteraria, in vers i e in prosa, è molto ricca di testi scolastici, poetici, di narrativa e di divulgazione, più volte ristampati e riediti, rivolti al mondo dell™infanzia e della preadolescenza. Lei li chiama fipiccoli librifl, come fossero i suoi fig li, riversando su di essi tutto il suo spirito materno non appagato. Li definisce: fiIngenui difensori del nostro Ideale, il sorriso dei giorni lieti, la pace nell™asprezza dell™esilio e della guerra, gli amici negli anni desolati de lla sventura, della povertà decorosa, dell™amara ingratitudinefl 18. 17 CUMAN PERTILE, Fuori del guscio Œ Libro di lettura per la Terza Classe Elementare, fiPrimi volifl, 17° ed., Bemporad, Firenze 1923, pp. 3-4 18 CUMAN PERTILE, Le memorie.., op. cit., p.212

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www.giannigiolo.it Nel 1906 inizia la sua attività lettera ria vera e propria. Nasce fiil primo libriccinofl, frutto di un attento e minuz ioso lavoro di ideazione, stesura e impaginazione, che porta il titolo Componimento al sillabario, destinato agli alunni della prima classe el ementare in grado di legge re e scrivere, libro che ottiene l™approvazione del provveditore agli studi Paolo Lioy. Al primo ne seguono altri fino alla sesta classe. Per sopperire alle numeros e richieste la scrittrice affida i suoi testi a un grande editore, Bempor ad di Firenze. Nel 1915, in esilio a Firenze, si de dica alla composizione dell™opera narrativa Il trionfo dei piccoli, che tratta delle vicende di due gemellini, Franco e Luisa19. Il libro presenta un tentativo deamicis iano di ritrarre la società di allora nella sua stratificazione so ciale che trova nella sc uola il luogo dell™incontro, della socializzazione, della fratellanz a, del rinnovamento sociale e morale: Il mio compagno di banco è Pierino Cosetti. E™ biondo biondo e veste alla marinara. Il suo babbo è un bravo calzolaio– Nel banco davanti c™è Antoni o Dardi, un contadinello. Abita fuori città, fa ogni giorno due chilometri per venire a scuola, ma è sempre il primo ad arrivare– Il più bravo è Cesare Luini: ha già letto da sé tutto il sillabario e sa venti poesie a memoria. Il più buono è Camillo Gentili: fa piaceri a tutti, non dice mai parole cattive; aiut a la maestra a distribuire i fogli– Il più furbo è Andreino Peri. Quando si gioca ai birilli o ai pennini vince sempre– Il più ricco è Cecilio Marri; è sempre vestito di velluto e quando piove viene a scuola in carrozza. Il più povero è Mario Cazzuol e, che ha tanti fratelli, la mamma malaticcia e il babbo disoccupato da due mesi. Ci sono cinque orfani. Il loro babbo è morto in guerra–20 Durante il soggiorno forzato a Novara, scrive il libretto Le preghiere dei bambini, che spiega, in prosa e in rima, e adatta alla mentalità dei bambini le cerimonie e i riti e le festività reli giose. Il libretto, ed ito dalla Società Internazionale Editrice di Torino, riceve la lode dell™arcivescovo di Pisa cardinal Maffi. In visita a Torino, nel periodo pasquale del 1916, conosce l™editore Paravia, con il quale progetta il nuovo libro Per i bambini: quadri-novelle-poesie. Dopo la liberazione di Trento e Triest e nel 1918, esprime i suoi sentimenti patriottici nella sua opera ritenuta dalla critica la più originale e felice Ninetta e Trentin. Il libro si presenta come un i nno alla pace e alla fraternità 19 Si ricordi che Franco e Luisa sono i prot agonisti del capolavoro di Fogazzaro fiPiccolo mondo anticofl del 1895 20 CUMAN PERTILE, Il trionfo dei piccoli, Marzocco, Firenze 1949 , p. 68

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www.giannigiolo.it universale. Narra la stor ia di due fibambolinifl, fabbricati da mamma Itala, utilizzando semplicemente dei fili di lana. La donna, essendo povera, non può offrire di meglio alla propria figlioletta Rita: Una volta babbo Geppetto fabbricò Pinocchio, e il burattino se n™andò allegro per il mondo. Ma babbo Geppetto aveva un bel pezzo di legno e ne trasse un fantoccino forte, svelto, robusto. Non c™era pericolo che si perdesse. Invece mamma Itala non aveva che pochi fili di lana per fabbricare la bomboletta alla sua Rita tanto buona. Prese alcuni di quei fi li, li avvolse intorno a due dita e li legò stretti qua e là per fare il collo, i polsi, la cintola, le caviglie e gli occhietti, con quattro punti rossi ricamò la bocca e le narici del nasino– La bomboletta riuscì ag ile, graziosa, ma tanto piccina– Bisogna proprio che le dia un compagno– Prese degli altri fili di l ana, li avvolse intorno a due dita–e l™omino fu fatto–nulla lo meravigliava, nulla lo impauriva–Guardate un po™: la donnina troppo tenera, tutta sentimento; l™omino invece fiero e ragionatore: insieme staranno bene, soli no!– In quel momento sentirono una mano buona calar su loro con tenerezza di protezione. Era la mano di mamma Itala. Raccolse i due piccolini così uniti nel pericolo, e li portò nel capanno. Prese un filo di lana lungo tre centimetri, e appese ai due capi le due testine de i bambolini. Poi, tenendo il filo nel mezzo, li sollevò e cominciò ad agitarli nell™aria. Essi ballavano, ballavano contenti: la paura era passata21. I due bambolini, appesi al petto di Rita, vanno a scuola, imparano molte cose e vanno perfino in guerra chiusi nel portafoglio del fratello di Rita. Infine vedono la vittoria e la pace: Videro sventolare tante bandi ere, sentirono le trombe suonar l™inno di Garibaldi, e voci di donne, di uomini, di bambini gridare: -Pa ce! Vittoria! Pace! Viva l™Italia! 22 Dei libri scolastici, tutti approvati dalle commissioni ministeriali e apprezzati dai maestri in tutta Italia, ricordiamo: Fuori del guscio, Godi e impara, Primi voli, per le vie del m ondo, La fata dell™a.b.c., La canzon dell™abc e Piccole letture, il corso di letture Fiori di campo. La collana Primi voli, raccolta di letture, poesie e i ndovinelli, è ispirata fidai primi velivoli, grandiosa novità di allora e dai primi voli del pensiero ai quali la scuola del popolo guida i piccoli alunnifl23. 21 CUMAN PERTILE, Ninetta e Tirintin, V ed., Bemporad Marzocco, Firenze 1949, pp. 1-11 22 CUMAN PERTILE, op. cit, p. 110 23 CUMAN PERTILE, Le memorie.., op. cit., p.214

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