by G ITALIA · Cited by 2 — Fabio Romeo, Direzione Generale per i Rifiuti e l’Inquinamento, 22 mise.it/images/stories/documenti/PNIEC_finale_17012020.pdf

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Sottogruppo G ARD – I 3 Questi materiali sono stati preparati a cura del Sottog rup po di Lavoro GARD – I Ambiente, Clima e S alute COMPONENTI DEL SOTTO GRUPPO Gennaro D’Amato 1 , Annamaria de Martino 2 , Stefania La Grutta 3 , Guglielmo Bruno 4 , Lorenzo Cecchi 5 , Vincenzo Cilenti 6 , Salvatore D’Antonio 7 , Claudio Donner F 8 , Fausta Franchi 9 , Giada Adamo 10 , Stefania Romano 11 , Sandra Frateiacci 12 , Claudio Maria Sanguinetti 13 , Carlo Mereu 14 , Maria Teresa Ventura 15 Luciana Indinnimeo 16 , Giovanni Viegi 17 . Hanno inoltre collaborato alla stesura del documento : Fabio Romeo , biente e della Tutela del Territ orio e del Mare . Francesco Versaci , Ospedale S anta Maria Goretti , UOC UTIC emodinamica e cardiologia DEA, Latina . Sara Bozzetto, Valeria Caldarelli, Antonino Francesco Capizzi, Maria Elisa Di Cicco, Giuliana Ferrante , Michele Ghezzi , in qualità di Junior Member SIMRI ( JMs ) . 1 Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO ) 2 Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute 3 Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) 4 Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica ( SIAAIC) 5 Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAIITO) 6 Fondazione Mondo Respiro, Onlus 7 Associazione Italiana Pazienti BPCO, Onlus 8 Fondazione Mondo Respiro, Onlus 9 Associazione Italiana Pazienti BPCO, Onlus 10 Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche ( ALAMA) 11 Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche ( ALAMA) 12 FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti 13 Società Italiana di Pneumologia (SIP 14 Società Italiana di Pneumologia – Italian Respiratory Society (SIP – IRS) 15 Associazione Italiana di Aerobiologia (AIA) 16 Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP ) 17 Consiglio Nazionale delle Ric erche ( CNR)

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Sottogruppo G ARD – I 4 INDICE Presentazione ELENCO ABBREVIAZIONI pag. 5 PRESENTAZIONE pag. 6 INTRODUZIONE pag. 7 INQUINAMENTO ATMOSFERICO ESTERN p ag. 7 pag. 1 2 CAMBIAMENTI CLIMATICI pag. 1 3 STRATEGIE DI PREVENZIONE : MITIGAZIONE E ADATTAMENTO pag. 1 5 d a i CC pag. 16 2. I ntegrare le politiche per e conferirgli priorità pag. 16 3. Ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere i co – del 2015 pag. 17 4. della qualità pag. 19 5 . programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio pag. 20 6. Migliorare il monitoraggio ed est in particolare nei luoghi frequentati dalle fasce di popolazioni più vulnerabili pag. 21 7. pag. 23 8. Promuovere specifiche misure e linee guida per pag. 25 9. S viluppare azioni di sistema, intersettoriali, che mettano al centro la promozione della salute e la prevenzione per creare ambienti di vita e di lavoro sani e sicuri pag. 26 pag. 27 ALLEGATO 1 Tabella: Effetti respiratori degli inquinanti atmosferici su bambini e a dolescenti pag. 29 ALLEGATO 2 Inquadramento normativo pag. 30 ALLEGATO 3 Quadro politico, istituzionale di riferimento pag. 32 BIBLIOGRAFIA Parte A: riviste scientifiche pag. 36 Parte B: siti istituzionali pag. 38

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Sottogruppo G ARD – I 5 Elenco abbreviazioni AEE BPCO Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva CC Cambiamenti Climatici CCM Centro Controllo Malattie CMCC Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici CO Monossido di carbonio COV Composti Organici Volatili DALY Disability – adjusted life year DL Decreto legge ECOLABEL Eco – etichetta europea EMAS Eco – Management and Audit Scheme ESCAPE European study of cohorts for air pollution effects ETS Emission Trading Scheme GARD Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases GBD Global Burden of Disease GEMM Global Exposure Mortality Model HVAC Heating, Ventilation, and Air Conditioning IAQ IER Integrated Exposure Response IPA Idrocarburi policiclici aromatici IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change LEA Livelli Essenziali di Assistenza MCNT Malattie Croniche Non Trasmissibili mVOCs Volatile Organic Compounds MMG Medici di Medicina generale MO Macro Obiettivo NEC National Emission Ceiling NO 2 Biossido di azoto NOx Ossidi di azoto O 3 Ozono OMS Organizzazione Mondiale della Sanità PNACC Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici PLS Pediatri di Libera Scelta PM Particolato PUMS Piani Urbani di Mobilità Sostenibile SDG Sustainable Development Goals SNSvS Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile SO 2 Biossido di zolfo TFAS Task Force Ambiente e Salute TFUE Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea UNFCCC United Nations Framework Convention on C limate Change UNEP United Nations Environment Programme VAS Valutazione Ambientale Strategica VIA V VIIAS Valutazione VIS Valutazione di Impatto Sanitario

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Sottogruppo G ARD – I 6 Presentazione La 55^ Assemblea Mondiale della Sanità riconosc endo la gravità delle conseguenze causate dalle malattie respiratorie croniche , ha proposto al Direttore G Organizzazione Mondiale della Sanità ( OMS ) di dare priorità alla prevenzione ed al controllo di queste malattie croniche, con particolare riferimento ai Paesi a medio e basso reddito. Al fine di sviluppare un approccio globale per la sorveglianza, la diagnosi, la prevenzione ed il controllo delle malattie respirator ie Global Alliance (GARD), una alleanza volontaria, nazionale ed internazionale, comprendente organizzazioni, istituzioni ed agenzie che lavorano per il comune obiettivo di migliorare la salute respiratoria globale. La GARD contribuisce a lle attività promosse da prevenzione e del controllo delle malattie croniche. possano respirare liberamente , tivo finale , fondata in Italia nel 2009, d allergiche attraverso un approccio integrato, che comprende anche la lotta ai principali fattori di rischio comuni a lle malattie croniche quali, il fumo di sigaretta, le ( outdoor e indoor ) , le condizioni sociali, la dieta, le infezioni , ecc. Il presente documento , el G Ambiente e salute della GARD I , è rivolto ai dec is ori politici con la finalità di indicare gli elementi principali su cui fondare una strategia integrata per la mitigazione (IA) e de i cambiament i climatic i (CC) .

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Sottogruppo G ARD – I 8 Situazione in Italia Secondo il country profile del GBD ( http://www.healthdata.org/italy fattore di rischi o ambientale in termini di Disability – adjusted life year ( DALY ) , indicatore molto utilizzato n 2.5 più tutte le morti (esclusi gli incidenti), stime compatibili con quanto già elaborato dal progetto VIIAS , 84% dei quali nella classe di età 70+ anni; uibile a questa esposizione è pari a circa 530 mila DALY (60% dei quali nella classe di età 70+ anni ) (GBD 2017 : vedi tabella 1). Per valutare il contributo delle specifiche malattie al carico globale di malattia è importante tenere conto di entrambi gli i ndicatori (decessi e DALY). I risultati dei progetti EpiAir (2001 – 2005) ed EpiAir2 (2006 – 2010), finanziati nel quadro delle iniziative del Centro in oltre 20 città italiane, hanno evidenziato effetti sia sulla mortalità sia sulla morbosità , soprattutto per cause cardiovascolari e respiratorie. Tabella 1 : Stime GBD dei decessi prematuri e dei DALY causa – specifici in Italia attribuibili Indicatore Stima Italia 2017 IC 95% Decessi prematuri Tutte le cause 29368 20700 38023 Malattie cardiovascolari 11851 8517 15292 Malattie respiratorie croniche 7919 4659 11233 Tumori 3764 1646 6299 DALY Tutte le cause 527238 360332 682441 Malattie cardiovascolari 161134 116377 205425 Malattie respiratorie croniche 112030 64120 161251 Tumori 67563 29885 113499 Fonte: Global Burden of Disease Collaborative Network Global Burden of Disease Study 2017 Results. Seattle, United States: Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME), 2018. http://ghdx.healthdata.org/gbd – results – tool Secondo il nuovo studio IA eseguito dalla School of Epidemiology and Public Health di Ottawa con il modello GEMM , le morti evitabili aumentano rispetto a quanto precedentemente calcolate fino a abitanti , meno che in Germania (154) e Polonia (151), ma ben più che in Francia (105) e Regno Unito (98) . I trasporti e d il riscaldamento domestico (biomasse) sono responsabili delle emissioni di inquinanti di int eresse tossicologico in ambito urbano ed extraurbano. Di seguito i principali inquinanti di interesse tossicologico . Particolato (PM) Il PM si origina sia per emissione diretta (particelle primarie) sia per reazione nell’atmosfera di composti chimici, quali ossidi di azoto e zolfo, ammoniaca e composti organici (particelle secondarie). Le sorgenti del PM possono essere naturali (polveri del deserto, aerosol marino, eruzioni vulcaniche) e antrop ogen iche (combustioni dei motori, riscaldamento, residui dell’usura del manto stradale, dei freni e delle gomme delle vetture, emissioni di impianti industriali). Le polveri totali vengono generalmente distinte in tre classi dimensionali , corrispondenti alla capacità di penetrazione nelle vie respiratorie , da cui dipende l’intensità degli effetti nocivi : PM 10 particolato inalabile formato da particelle con diametro aerodinamico in grado di penetrare nel tratto respiratorio superiore (naso, faringe e laringe) ; PM 2.5 particolato fine con diametro aerodinamico (trachea, bronchi, bronchioli) ;

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Sottogruppo G ARD – I 9 PM 0.1 particolato ultrafin e con diametro aerodinamico polmoni fino agli alveoli e di attraversare la membrana alveolo – capillare . Negli ultimi anni si osserva un decremento omogeneo delle concentrazioni medie annue in tutto il terri torio italiano . g/m 3 per le concentrazioni medie giornaliere ed annuali di PM 10 e pari a 25 e 10 g/m 3 per quelle di PM 2.5 . possono essere diretti o indiretti attraverso soggetti suscettibili. Ossidi di Azoto (NO x ) Gli NO x si formano da processi di combustione alle alte temperature, che avvengono nei motori delle automobili (il traffico è di gran lunga la sorgente più importante per queste emissioni) oltre che nelle industrie, e d in particolare nelle centrali per la produzi 2 L’NO 2 contribuisce alla formazione dello smog fotochimico, in quanto precursore dell’ozono troposferico, e concorre al fenomeno delle piogge acide, reagendo co n l’acqua e d originando acido nitrico , 3 come concentrazione 3 come concentrazione media oraria. 2 quali le patologie ischemiche del miocardio, lo scompenso cardiaco e aritmie, e sono maggiori nei soggetti suscettibili. G riacutizza zioni di malattie infiammatorie croniche delle vie respiratorie, quali bronchite cronica e asma , e riduzione della funzionalità respiratoria . Gli effetti a lungo termine includono alterazioni del tessuto polmonare e d aumento della suscettibilità alle infez ioni polmonari batteriche e virali. Ozono (O 3 ) antropiche (es. ossidi di azoto), che reagiscono per attività fotochimiche derivanti dalla radiazione solare. L consigliato un valor e soglia di 100 g/m 3 per le concentrazioni medie giornaliere (calcolate sulla base delle 8 ore diurne), al di sotto de l valore di 120 g/m 3 raccomandato 3 soggetti suscettibili. Recenti evidenze sulla salute . European Environment Agency , EEA). Tabella 2: Stime EEA dei decessi prematuri e degli anni di vita persi (YLL) in Europa ed in Italia esposizione a PM 2.5 , NO 2 ed O 3 , anno 2016 Indicatore UE – 28 41 Stati Italia Decessi prematuri PM2.5 374000 4120 00 58600 NO2 68000 71000 1 4600 O3 1400 15100 3000 Y LL PM2.5 3848000 4223000 550600 NO2 68 2 000 707 000 137500 O3 149000 160000 29100 Fonte: European Environment Agency, Air quality in Europe 2019 report , EEA Report No. 10/2019, ISSN 1977 – 8449 ( https://www.eea.europa.eu/publications/air – quality – in – europe – 2019 )

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Sottogruppo G ARD – I 10 Idrocarburi policiclici aromatici (IPA) Gli IPA emissioni degli autov eicoli. Appartengono alla famiglia degli IPA alcune centinaia di composti molto eterogenei tra loro. Il componente più studiat o è il benzo(a)pirene (BaP), elevata tossicità, tanto da v L’andamento rileva una forte dipendenza stagionale e d una situazione peggiore nelle zone urbane rispetto a quelle extraurbane. Numerosi studi clinici ed osservazionali hanno evidenziato la potenziale cancerogenicità degli IPA. Il tumore una associazione anche con i tumori della vescica e della mammella. Biossido di zolfo (SO 2 ) Le emissioni di SO 2 di decenni, nei paesi economicamente sviluppati, il contenuto in z olfo dei carburanti è stato notevolmente ridotto, mentre la fonte principale del SO 2 è rappresentata dalle navi che usano petrolio grezzo come combustibile e dai processi industriali di fusione dei metalli. 2 esercita effetti negativi sulla salute umana anche a concentrazioni molto basse. m 3 per le concentrazioni medie giornaliere, suggerisce che questo valore non dovrebb m 3 per non osservare problemi di salute. I principali effetti acuti per 2 sono: aumento della resistenza delle vie respiratorie per edema della mucosa , aumento delle secrezioni mucose, bronchite, tracheite, broncospasmo e/o difficoltà respiratorie negli asmatici. Fra gli effetti a lungo termine possono manifestarsi alterazioni della funzionalità respiratoria , peggioramento delle bronchiti croniche, dell Monossido di Carbonio (CO) Il 60% di questo inquinante è prodotto direttamente dalle attività umane, principalmente dai processi industriali (impianti a carbone per la produzione di energia e d inceneritori di rifiuti) e dagli scari chi dei veicoli a benzina. Il 40% è di origine il valore di 10 mg/m 3 . I dati del monitoraggio indicano un decremento delle concentrazioni di CO nel corso degli ultimi anni, probabilmente dovuto alla maggiore efficienza dei motori dei veicoli e d cuni dei gas inquinanti n egli scarichi. tà di concentrazione, alterazioni cognitive e del comportamento, confusione mentale. G sono : bambini, anziani, persone con una malattia respiratoria o cardiovascolare preesistente, donne in gravidanza, persone di basso livello socio – economico e d alcune categorie di lavoratori. Bambini I bambini sono particolarmente suscettibili agli effetti acuti e cronici degli inquinanti atmosferici ( Allegato 1 : Tab ella ) , sia perché il loro apparato respiratorio e d il loro sistema immunitario sono in via di sviluppo sia perché la maggiore frequenza respiratoria rispetto ad una minore massa corporea è un fattore di rischio per aumentata esposizione ad in quinanti (fino a tre volte maggiore rispetto ad un adulto) . . Inoltre, p er la loro più lunga aspettativa di vita, i bambini hanno una maggiore esposizione cumulativa rispetto ad un adulto. e esposizion i durante la vita prenatale e nei primi anni di vita sono associate ad effetti a lungo termine , in particolare ad un maggior rischio di sviluppare asma e, ad una riduzione dello sviluppo cognitivo e psicomotorio. Tra i diversi inquinant i, gli effetti maggiori sui bambini si hanno per 2 , SO 2 , IPA e particolato . Soggetti con patologie respiratorie

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Sottogruppo G ARD – I 11 Soggetti con malattie respiratorie sono particolarmente s uscettibili sul tessuto polmonare ed gravi nelle persone atopiche. I soggetti più sensibili al 2 2 sono gli asmatici e quelli con una malattia polmonare cronica (come la bronc Recenti studi scientifici hanno dimostrato un rapporto tra variabili meteorologiche, inquinamento, allergeni ed incremento di allergie respiratorie. Soggetti con p atologie cardiovascolari E videnze di letteratur a indicano il legame tra esposizione ad agenti inquinanti quali polveri sottili ( PM 2.5 ) ed aumento della morbilità e mortalità cardiovascolare , d accelerare la progressione di molteplici malattie cro niche tra le quali ateros clerosi, ipertensione e diabete GBD mediante la valutazione di 67 fattori di rischio , è stato evidenziato che i fattori inquinanti outdoor e indoor s ono tra i primi 10 determinanti di mala 2.5 sulla cardiopatia ischemica . Diversi lavori scientifici hanno stabilito una forte associazione tra inquinamento atmosferico ed eventi cardiovascolari , quali infarto miocardico, ictus, insu fficienza cardiaca (incluso ricovero per scompenso cardiaco sinistro acuto), aritmia e tromboembolia venosa. Numerosi studi hanno messo in evidenza come gli effetti cronici dell’inquinamento atmosferico sul sistema cardiovascolare siano maggiormente rappre sentati rispetto agli effetti acuti, e che la popolazione anziana ed in particolare gli individui con pregressa malattia cardiovascolare o con molteplici fattori di rischio cardiovascolare siano più suscettibili ad eventi patologici . Inoltre, è stato ripor tato che un incremento di 10 m 3 della media annuale di PM 2.5 è associato ad un significativo aument o del rischio di ospedalizzazione e mortalità per scompenso cardiaco. Lo studio ESCAPE ha mostrato un aumento del 13% di eventi coronarici acuti non fata li dopo esposizione a lungo termine alla concentrazione di 5 mg/ m 3 di PM 2.5. ( da ore fino a pochi giorni) può determinare infarto miocardico acuto, ed angina instabile, specialmente in pazienti con malattia coronarica preesistente. Recentemente , infine, è stato evidenziato che il numero di morti per cause cardiovascolari attribuibili ad inquinamento atmosferico è più alto di quello atteso : questo dato può essere spiegato da effetti avversi anche su altre MCNT , due recenti meta – analisi hanno dimost rato che , per aumento di 10 mg/ m 3 di PM 2.5 , aumenta il rischio di diabete di tipo 2 ed incrementa di 1 – 3 mmHg il liv ello della pressione arteriosa sistolica e diastolica. Nella sola Europa tra il 15% ed il 28% della mortalità totale cardiovascolare di 1.85 milioni/anno è attribuibile superiore al fumo di sigarett a Donne in gravidanza Il periodo della gravidanza provoca cambiamenti a livello fisiologico, quali, ad esempio, un aumento del consumo di ossigeno associato ad un incremento del lavoro cardiaco, del volume ematico, della circo lazione a livello polmonare, che rendono la donna esposizione più critiche di tutta la gravidanza. Gli stessi meccanismi infiammat – atmosferico e nascite pretermine e basso peso alla nascita evidenziata negli studi epidemiologici, con un rischio maggiore nelle donne con patologie pre – esistenti (es. diabete, asma) o con patologie ostetriche. Nel feto, il CO interferisce con lo sviluppo degli organi, in particolare il cervello, e può provocare la morte nel periodo perinatale. Gli IPA sono in grado di superare la placenta e giungere al feto, determinando ritardi nella crescita ed un basso peso alla nascita. Lavoratori esposti ad inquinam ento atmosferico indoor o outdoor lavoratori di alcune categorie professionali: industria alluminio/metalmeccanica/chimica, cokerie, asfalta tori, fonderie di esacerbazione di patologie preesistenti (es. asma), con riduzione della produttività, assenze dal lavoro, e può es sere associato ad un incremento di eventi cardiovascolari acuti, in particolare infarto del miocardio. Messaggi chiave L particolare nelle aree urbane , 2018 del rapporto GBD .

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