In poche parole, l’inquinamento acustico può essere definito come il danneggiamento dell’ambiente, dovuto ad una eccessiva esposizione a rumori di elevata
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4IndicePresentazione 1. Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.8 2. Conservazione del patrimonio naturale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó8 3. Inquinamento acustico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó9 4. Impatto ambientale del rumore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó17 5. Anatomo-Fisiologia dellÕorecchio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó20 6. Danno biologico uditivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó22 7. Danno biologico extra uditivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó29 8. Malattia Professionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó33 9. Meccanismi di protezione ed interventi di bonifica . . . . . . . . . . . . Ó35 10. Legislazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó40 11. Considerazioni medico-legali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó43 12. Il danno biologico in ambito assicurativo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó45 13. Prevenzione acustica nel territorio di Roma . . . . . . . . . . . . . . . . . Ó46
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5Il suono ‘ cosfi diffuso nella vita di ogni giorno, che spesso trascuriamo i suoi effetti. Esso ‘ in gene-re piacevole, ad esempio quando ascoltiamo la musica, il canto degli uccelli o comunque utile rendendo possibile la comunicazione verbale e richiamando la nostra attenzione con il campanello di casa o con segnali di allarme. Nella societ‹ moderna, perŸ, il suono puŸ divenire molesto, sgradevole ed indesiderato; si tramuta in ÒrumoreÓ e puŸ produrre nell’organismo effetti altamente nocivi. LÕuomo vive oggi immerso in una atmosfera rumorosa che rappresenta in pratica il sottofondo costan- te alla sua attivit‹. In analogia con lÒinquinamentoÓ propriamente detto, rappresentato dalla contami- nazione dell’ambiente con sostanze dannose, capaci di interferire con i naturali meccanismi di funziona- mento degli ecosistemi o di compromettere la qualit‹ della vita, si definisce Òinquinamento acusticoÓ quando lÕambiente risulta alterato e contaminato dall’immissione di rumori che, per qualit‹ ed intensit‹, sono capaci di produrre effetti nocivi. LÕINQUINAMENTO ACUSTICO NELLACIVILTË MODERNA
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7PRESENTAZIONE Quando l’amica Adriana Sechi Germani, mi ha chiesto, a nome dell’International Soroptimist Roma Tre Club di scrivere una monografia sull’Inquinamento Acustico, sono stata veramente felice, nonostante vari pensieri si siano affacciati alla mia mente. Da una parte ero lusingata che un incarico cosfi importante mi fosse stato affidato in qualit‹ di perso- na esperta, ma dall’altra c’era il timore di trattare un argomento gi‹ ampiamente divulgato da molti altri Autori ben piš importanti ed autorevoli. Ho cercato di rendere comprensibili i vari aspetti di questo argomento, che si presenta estremamen- te vasto e difficile, in particolare per un pubblico di Ònon addetti ai lavoriÓ, ma nonostante gli sforzi, non ‘ stato possibile, n” sarebbe stato corretto, evitare i capitoli strettamente tecnici, che sicuramente risulteranno complessi e noiosi.Ringrazio la Presidente del Soroptimist Roma Tre, Cinzia Palmi, per l’enorme sostegno ed affetto che mi ha dimostrato in questa come in altre circostanze, cosfi come tengo a ringraziare mio marito Stefano Cittadini e le amiche Maria Grazia Crea, Emilia Lamaro ed Adriana Sechi che mi hanno aiuta- to nella realizzazione del testo. Un ringraziamento particolare va al Presidente dell’A.I.O.L.P. (Associazione Italiana Otorinolaringoiatri Libero Professionisti), Prof. Domenico Celestino, che permettendomi di dirigere la Rivista della Associazione ÒArgomenti di Otorinolaringoiatria ModernaÓ ha consentito una maggiore divulgazione di questo argomento. Infine vorrei dedicare questa mia fatica a mio padre, recentemente scomparso, che ‘ e sempre sar‹nel mio cuore. Elisabetta Sartarelli
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8LÕInquinamento Acustico nella Civilt‹ Moderna L’Ecologia‘ la scienza biologica che studial’ambiente e le relazioni che i diversi organismi viven- ti instaurano tra loro e con l’ambiente stesso. Il termi- ne ‘ stato coniato dal biologo tedesco Ernst Heinrich Haeckel nel 1869, e deriva del greco Šikos (Šikos) “casa”, e lŠgos (lŠgos) “discorso”. L’ecologia moder- na ha avuto inizio con gli studi di Charles Darwin, che nella sua teoria dell’evoluzione ha messo in evidenza gli adattamenti dei diversi organismi ai vari tipi di ambiente, sottoposti al vaglio della selezione naturale. Un altro importante contributo allo sviluppo dell’eco- logia si deve al naturalista e geografo Alexander von Humboldt, che ha studiato la distribuzione delle specie vegetali sul nostro pianeta. Viene definito Ambientel’insieme degli elemen-ti naturali e delle risorse, che circondano gli esseri umani. L’interazione tra i fattori ambientali e gli orga- nismi viventi porta alla formazione di un complesso sistema in cui tutti gli elementi sono tra loro connessi da scambi di energia e di materia, definito ecosistema. L’uomo ha profondamente modificato il suoambiente, utilizzandone le risorse, rimodellando il paesaggio, creando agglomerati urbani ed industriali. Ogni intervento puŸ alterare gli equilibri preesi-stenti. Si pensi, ad esempio, agli effetti dell’inserimen- to di una nuova specie in una regione in cui prima non esisteva, come nel caso dei conigli immessi in Australia nel XVIII secolo e, divenuti poi cosfi nume- rosi, da richiederne l’abbattimento alla met‹ del Novecento. Il concetto di ÒConservazione Ambien-taleÓ‘relativamente recente ed ‘ composto dall’insieme degli interventi che vengono adottati per salvaguarda- re le risorse naturali, ed in particolare il suolo, l’acqua e la biodiversit‹ (variet‹ delle forme viventi in un ambiente). Esso ‘ alla base di tutti quei movimenti, che si ispirano alla progressiva maturazione di una coscienza ambientale nell’opinione pubblica e che si pongono l’obiettivo di promuovere iniziative e campa- gne in difesa dell’ambiente e per uno Òsviluppo soste- nibileÓ.Per Sviluppo sostenibile si intende un modello disviluppo in cui la crescita economica e sociale venga perseguita entro i limiti delle possibilit‹ ecologiche del pianeta, senza compromettere l’integrit‹ degli ecosistemi e la loro capacit‹ di soddisfare i bisogni delle generazioni future. Il concetto di sviluppo soste- nibile si fonda, quindi sull’attuazione di un utilizzo e di una gestione razionali delle risorse, che soddisfino adeguatamente i bisogni fondamentali dell’umanit‹, senza distruzione delle risorse stesse. Requisiti necessari dello sviluppo sostenibilesono: la conservazione dell’equilibrio generale e del valore del patrimonio naturale; una distribuzione ed un uso delle risorse in modo equo fra tutti i paesi; la prevenzione dell’esaurimento delle risorse naturali; il decremento della produzione di rifiuti (ottenuto anche tramite il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali); la razionalizzazione della produzione e del consumo dell’energia. 1 – INTRODUZIONELa conservazione dell’ambiente naturale interes-sa diversi campi, quali:¥la difesa dell’ambientedalle varie forme diinquinamento, ¥la gestione del paesaggio e del territorio, ¥il ripristino degli ecosistemi, ¥la pianificazione paesistica, ¥i programmi di sviluppo sostenibile. La difesa dell’ambiente ‘ regolamentata dal dirittoambientale, cio‘ dall’insieme delle norme del dirittonazionale, europeo ed internazionale con lo scopo di proteggere le risorse naturali e di limitare l’inquinamen-to dell’ambiente. In un’accezione ristretta, il diritto ambientale sipone come obiettivo la prevenzione dell’inquinamen- to delle acque, dell’aria e del suolo; in un’accezione piš ampia, che va invece affermandosi in questi ulti- mi anni, esso comprende le norme legislative a tutela del paesaggio e delle bellezze naturali . Le tematiche ambientali che interessano il territorioitalianosono: ¥l’inquinamento acustico ¥l’inquinamento atmosferico ¥il dissesto idrogeologico ¥la gestione dei rifiuti ¥la tutela delle acque ¥la tutela del patrimonio naturale 2 – CONSERVAZIONE DELPATRIMONIO NATURALE
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come unit‹ di misura per i suoni ambientali, il dBSPL(Sound Pressure Level), cio‘: dB = 20 log 10(P/ P 0). Mentre, per misurare l’udito umano, la cuisensibilit‹ varia tra una frequenza e l’altra anche di 50 dB SPL, si preferisce impiegare il dB HL (Hearing Level) che ha come pressione sonora di riferimento (P0), per ogni frequenza, la sogliauditiva della popolazione sana. Per avere un’idea del valore del decibel, siconsideri che se la soglia di udibilit‹ corrisponde a 0 dB SPL, l’intensit‹ di un bisbiglio ‘ di circa 10 dB SPL, il rumore di una strada trafficata ‘ di circa 80 dB SPLe la soglia del dolore legato a suoni molto intensi ‘ di circa 120 dB SPL.Esistono rumori continui e rumori intermittentio discontinui; il rumore prodotto da un treno o da un aereo in transito ‘, ad esempio, discontinuo, mentre quello prodotto dal traffico autostradale puŸ essere considerato continuo. In base alle sue caratteristiche temporali, un rumore puŸ essere definito, come:¥continuo o stabile, nel quale i livelli di inten- sit‹ nel tempo subiscono variazioni minori di3 dB;¥fluttuante o transitorio, nel quale i livelli di intensit‹ presentano variazioni superiori a 3 dB. Asua volta il rumore transitorio si distingue in: ¥variabile, costituito da una serie di rumori con livelli di intensit‹ differenti; ¥intermittente, quando il livello sonoro (di durata > 1 sec) cade bruscamente a livello del rumore di fondo, in piš riprese durante il periodo di osservazione;¥impulsivo, ad alta intensit‹ ma di breve durata (< 1 sec.); La misurazione in dB dei parametri delrumore ambientale viene fatta con un apparec- chio chiamato fonometro. Poich” il rumore per generare un danno deve essere percepito dall'o- recchio umano, non interessa l'intensit‹ fisica, assoluta del rumore, bensfi l'intensit‹ percepibile dall'orecchio umano. Pertanto il fonometro attua una correzione dell'intensit‹ registrata secondo la curva di ponderazione ÒAÓ, in altre parole secon- do la curva di normale udibilit‹ standardizzata umana, ed esprime l'intensit‹ sonora in dB(A). Quindi, mentre il dB lineare rappresenta il vero segnale esistente nell'ambiente (misura fisica), il dB(A) rappresenta solamente la parte del segna- le udita dall'orecchio. Il suono ‘ una forma di energia ed il suo potenziale nocivo non dipende solamente dalla sua intensit‹, ma anche dalla durata. Per esempio l'esposizione ad un suono intenso per quattro ore ‘ molto piš dannosa dell'esposizione al medesi- mo suono, alla medesima intensit‹ per solo un'o- ra. Cosfi per determinare il potenziale nocivo di un ambiente sonoro occorre misurare sia l'inten- sit‹ acustica, che la durata di esposizione per poter determinare e calcolare l'energia ricevuta. Per i livelli sonori costanti, questo ‘ moltofacile, ma se il livello sonoro varia, esso deve essere campionato ripetutamente durante un ben definito periodo di esame. Da questi campioni ‘ allora possibile il calcolo di un valore unico che avrebbe il medesimo contenuto di energia e 10LÕInquinamento Acustico nella Civilt‹ Moderna
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conseguentemente il medesimo potenziale noci-vo del reale rumore ambientale fluttuante. Tale parametro fisico, normalmente adottato per la misura del rumore, prende il nome di ÒLivello continuo equivalente di pressione sonora ponde- rato AÓ, o Leq (A). Esso rappresenta (D.P.C.M. 1 marzo 1991) il livello energetico medio del rumore ponderato in curva Ain un considerato intervallo di tempo e viene espresso anch'esso mediante la scala logaritmica dei decibel.Un rumore (o suono) viene in genere defini-to molesto, quando, al di l‹ delle reazioni sogget- tive, unanimemente si conviene che sia di inten- sit‹ particolarmente alta; mentre in altri casi il giudizio negativo viene influenzato da fattori quali la durata dell'esposizione al rumore o il momento nell'arco delle 24 ore, in cui il rumore ‘ prodotto.Per stabilire i valori massimi tollerabili dellivello sonoro vengono in genere adottati criteri di valutazione relativi e assoluti. I dati ricavati da tali valutazioni sono di fondamentale importanza per chi (urbanisti, legislatori, tecnici ed economi- sti) deve stabilire obiettivi e standard delle misu- re da adottare per la difesa dai rumori. Le norma- tive che regolano la materia riguardano sia le emissioni sonore (costituite dal livello di pres-sione acustica rilevabile presso la sorgente dei rumori), sia le immissioni sonore (costituite dallivello di pressione acustica rilevabile nell'am- biente presso i luoghi da proteggere, come edifi- ci, impianti ricreativi ecc.).Secondo quanto contenuto in un rapportopubblicato nel 1995 dall'Universit‹ di Stoccolma per conto dell'Organizzazione Mondiale della Sanit‹, il livello del rumore nell'ambiente esterno alle abitazioni non dovrebbe mai superare 55 dB (livelli superiori potrebbero causare gravi distur- bi alla salute) e il limite massimo ammissibile dovrebbe essere fissato a 50 dB. Per praticit‹ e per ragioni di natura tecnica efinanziaria, questi limiti ideali vengono perŸ spesso ignorati, e soprattutto nei paesi industria- lizzati i limiti soglia di esposizione ai rumori (fissati per legge) superano il piš delle volte quelli sopra indicati.Le misure attuate a livello comunitario inmateria di inquinamento acustico consistono in un'attivit‹ normativa intesa a fissare i livelli sonori ammissibili per veicoli, aerei e macchine di vario genere, all'interno dell'area urbana. Tali misure non sono state perŸ concepite nell'ambito di un programma globale di riduzio- ne dell'inquinamento acustico, per cui le leggi prevedono una moltitudine di norme supplemen- tari ed altre misure non sempre ben coordinate tra loro.Aseguito di ciŸ, i livelli del rumore nelle zone nere (blackspot, dove ‘ presente rumore di intensit‹ oltre 70 dB) piš preoccupanti sonoindubbiamente diminuiti, ma dati recenti dimo- strano che il problema globale stia comunque peggiorando e che sia aumentato il numero di persone che vivono nelle cosiddette zone grigie(dove la soglia del rumore ambientale varia tra i 55 ed i 65 dB), soprattutto per la crescita conti-nua del volume del traffico, per l'enorme aumen- to dei vari i tipi di trasporto (autobus, moto, motociclette, motori a scoppio tipo ligier, ape, aixam ecc), unita all'aumento demografico delle aree suburbane, provocando l'espansione nel tempo e nello spazio dei livelli piš alti di esposi- zione al rumore.AciŸ si aggiunga che negli ultimi vent'anni, le attivit‹ ricreative e il turismo hanno contribui- to a creare nuove zone e nuove sorgenti di rumo- re (megaconcerti nei centri storici, mercatini nelle vie cittadine, locali aperti fino a tardi ecc). Tali sviluppi hanno di fatto annullato l'im- patto delle misure attuate sino ad oggi.Si stima che circa il 20% della popolazionedell'Europa occidentale (circa 80 milioni di persone) subisca livelli di inquinamento acustico potenzialmente dannosi. Da un'indagine sull'ambiente del 1995 risul-ta che il rumore rappresenta per la cittadinanza, la quinta fonte di preoccupazione in ordine di importanza, dopo il traffico, l'inquinamento atmosferico, la salvaguardia del paesaggio e la gestione dei rifiuti.Attualmente in Italia, l'inquinamentoacustico ambientale costituisce un argomento 11LÕInquinamento Acustico nella Civilt‹ Moderna
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12LÕInquinamento Acustico nella Civilt‹ Moderna di ricerca ben consolidato: le prime indaginisulle citt‹ italiane risalgono infatti al 1972 quando nei confronti del rumore non vi era ancora la sensibilit‹ riscontrabile oggi. In base al DPCM 14/11/'97, in Italia il rumo- re ambientale viene considerato disturbante quan- do supera la soglia di accettabilit‹ di 50 dB (A) e contemporaneamente supera il limite differenziale di 5 dB (A) rispetto al rumore residuo di base, poich” ‘ evidente che l'irrompere in un ambiente silenzioso (ad esempio con 10 dB (A) di base) di un rumore di 50 dB (A) risulter‹ molto piš distur- bante rispetto alla immissione dello stesso rumore in una condizione gi‹ di discreta rumorosit‹ ambientale (per esempio con 45 dB (A) medi). La legge citata ha fissato i valori limite diemissione sonora (dalle sorgenti di rumore) e di immissione sonora (negli ambienti esposti alrumore), i valori di attenzione e di qualit‹, validiper l'ambiente esterno, differenziandoli per sei diverse aree, da quelle particolarmente protette (parchi, scuole, aree di interesse urbanistico), fino a quelle esclusivamente industriali con livelli di rumore ammessi via via crescenti .La classificazione acustica del territorio nellesei classi di destinazione d'uso ‘ di competenza dei singoli Comuni (vedi Tab. I). L'inquinamento acustico ‘ prodotto principalmen-te da:¥mezzi di trasporto (traffico automobilistico, transito ferroviario, traffico aereo), ¥impianti industriali e commerciali, ¥cantieri ¥infrastrutture legate ad alcune attivit‹ ricreative (discoteche, stadi ecc.).Tabella I Valori limite delle sorgenti sonore (DPCM 14 novembre 1997) - Leq in dB (A) Il giorno va inteso dalle ore 06.00 alle 22.00; la notte dalle ore 22.00 alle 06.00 Classi di destinazioned'uso del territorioAreeparticolarmenteprotetteIemissioni4535504047376045 AreeprevalentementeresidenzialiAreedi tipomistoAree diintensa attivit‹umanaAreeprevalentementeindustrialiAreeesclusivamenteindustrialiII5040 III5545 IV6050 V6555 VI6565 5545 6050 6555 7060 7070 5242 5747 6252 6757 7070 6550 7055 7560 8065 8075 immissioniqualit‹attenzionegiornonotte giornonotte giornonotte giornonotte
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Nella Tabella, per qualit‹si intende l'insie-me dei valori di rumore da conseguire nel breve, medio e lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge. Mentre l'attenzione‘ il valore di immis-sione che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l'ambiente.Fonti di rumorosit‹ ambientale sonorappresentate soprattutto dal traffico automobi- listico, dall'industria cui si deve il 20% della rumorosit‹, dal traffico aereo e da quello ferro- viario cui si attribuisce rispettivamente il 14 e il 16%. La principale sorgente di rumore ‘ rappre- sentata dal traffico stradale che ‘ ritenuto responsabile del 50% di tutto il rumore ambien- tale e che affligge i nove decimi della popola- zione europea con livelli di esposizione supe- riori a 65 dB. Aqueste stesse intensit‹ sono esposti l'1,7% della popolazione per quanto riguarda il traffico ferroviario (responsabile del 16% del rumore ambientale) e l'1% per quello aereo (cui si deve solo il 14% del rumore totale).Traffico stradale é la sorgente di rumore piš diffusa nei paesi industrializzati. Secondo i risultati di uno studio condotto per conto dell'Unione Europea, nel 1994 circa 200 milioni di cittadini comuni- tari (circa il 60% del totale) sono stati esposti a rumori prodotti da traffico stradale di livello superiore a 55 dB e circa 132 milioni di cittadi- ni (il 39%) sarebbero stati esposti a rumori di livello pari a 60 dB. Nell'ambito del traffico urbano, l'intensit‹ del rumore prodotto da moto- cicli ‘ considerato pari a 80-90 dB (A), quello delle automobili ‘ di circa 75-80 dB (A) mentre per gli autoarticolati si arriva ai 90-95 dB (A). Per difendere i cittadini dai rumori del traf-fico stradale sono stati fissati e imposti limiti di emissione dei rumori per tutti i nuovi autovei- coli messi in commercio. Di anno in anno questi limiti di tollerabilit‹ vengono abbassati, tanto che i rumori emessi dalle auto costruite intorno alla met‹ degli anni Novanta risultano essere di 8-10 dB piš bassi rispetto a quelliemessi dalle auto prodotte negli anni Settanta.Ferrovie Tra tutti i tradizionali mezzi di trasporto, il treno ‘ spesso considerato come il piš ecologico in assoluto. Da qualche tempo, tuttavia, molti paesi hanno preso atto che ciŸ non ‘ sempre vero e che anche il traffico ferroviario puŸ avere un alto impatto ambientale. In linea di massima, le precauzioni prese perrispettare gli standard ambientali imposti per legge, prevedono che treni e motrici siano progettati in modo tale da non risultare piš rumo- rosi dei convogli tradizionali, ed il fatto che le linee ferroviarie debbano seguire percorsi lonta- ni dai centri abitati ed essere attrezzate con adeguati sistemi di abbattimento dei rumori.Traffico aereo L'inquinamento acustico prodotto dai veli-voli a motore ‘ cresciuto considerevolmente dopo la seconda guerra mondiale e intorno alla met‹ degli anni Sessanta ha raggiunto un livello tale da indurre le autorit‹ e i produttori del setto-13LÕInquinamento Acustico nella Civilt‹ Moderna
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