Jan 24, 2012 — Il presidente o la presidente indice la seduta. Il termine “presidentessa” veniva usato per designare la donna a.
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AUTONOME PROVINZ BOZEN – SÜDTIROL PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO – ALTO ADIGE Anwaltschaft des Landes Amt für Sprachangelegenheiten Avvocatura della Provincia Ufficio Questioni linguistiche 1 Ai sensi dell™articolo 8 della legge provinciale 8 marzo 2010, n. 5 Situazione 2011 Direttive 1 per il rispetto del genere nei testi dell™Amministrazione provinciale Pubblicate nel Bollettino Ufficiale della Regione n . 4 del 24 gennaio 2012, suppl. n. 1
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2REGOLE GENERALI PER L™ADOZIONE DI UN LINGUAGGIO DI GENERE Per adottare un linguaggio che valorizzi l™identità di genere è importante ricorrere alla differenziaz ione. Si tratta di riferirsi a donne e uomini usando il risp ettivo genere grammaticale. Questo sia che ci si ri volga a gruppi di sole donne e di soli uomini, che a gruppi misti. In questo ultimo caso è opportuno non usare più esclusivamente il genere maschile quale forma neutr a inclusiva, il cosiddetto maschile non marcato. L™intento è quello di comunicare rispettando la sim metria maschile-femminile e di non oscurare la pres enza femminile. A tal fine si possono adottare varie strategie: Lo strumento più efficace per dare visibilità al ge nere femminile è quella dello sdoppiamento , in cui i sostantivi vengono usati sia nella forma maschile c he femminile. In tal caso si può scegliere se nomin are prima il termine femminile e poi quello maschile o viceversa. lavoratori e lavoratrici anziché lavoratori elettori ed elettrici anziché elettori l™alunno o l™alunna anziché l™alunno Esistono due forme di sdoppiamenti: la forma sdoppiata estesa femminile e maschile (o viceversa) e la forma sdoppiata concisa separata dalla barra (femminile/maschile o vicever sa). Forma sdoppiata estesa il candidato o la candidata la funzionaria o il funzionario le cittadine e i cittadini La forma sdoppiata estesa si forma ricorrendo all™u so di due congiunzioni: fi efl con funzione inclusiva (entrambi i gruppi sono inclusi), solitamente usata per una pluralità di soggetti, Le studentesse e gli studenti possono iscriversi– Le candidate e i candidati devono presentarsi alle prove muniti d i valido documento d™identità. oppure fi ofl, nel caso in cui un soggetto sia presente in alte rnativa all™altro. L™assessore o l™assessora Il presidente o la presidente indice la seduta. Il direttore o la direttrice firma il provvedimento . Talvolta, se il sostantivo resta invariato, si può evitare di ripeterlo usando solo l™articolo declina to al femminile e al maschile. Esempio Il presidente o la presidente indice la seduta. oppure Il o la presidente indice la seduta. Altro esempio Il costo del servizio è a carico del o della contribuente.
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3Forme sdoppiate al plurale Attenzione: la congiunzione fiofl si usa solitamente per introdurre una forma sdoppiata al singolare; al plurale si usa in genere la congiunzione fi efl perché l™uso di fiofl rischia di falsare il contenu to dell™enunciato. Iscrizione nell™elenco provinciale dei conduttori o delle conduttrici di gru edili ed industriali. Dall™esempio suindicato può infatti sembrare che es istano due elenchi separati per conduttori e per conduttrici di gru. In realtà si tratta di un unico elenco: Iscrizione nell™elenco provinciale dei conduttori e delle conduttrici di gru edili ed industriali. Concordanza di aggettivi e participi con i sostanti vi nelle forme sdoppiate Quando si usano le forme sdoppiate, è necessario co ncordare al sostantivo anche eventuali aggettivi e participi, il che rischia a volte di rendere il tes to lungo e contorto. In tal caso si suggerisce Œ ov e possibile Œ di citare, ai fini dell™economia del testo, prima la f orma femminile e poi quella maschile e di concordar e quindi al maschile plurale aggettivi e participi. Es . Le candidate ammesse e i candidati ammessi so no invitate e invitati Meglio Le candidate e i candidati ammessi sono invitati In presenza di aggettivi anteposti al sostantivo è più comodo, per ragioni di concisione, riportare pr ima il termine maschile e quindi quello femminile, perché in tal modo si può concordare l™aggettivo solo al maschile, senza doverlo ripetere per la forma femmi nile. Es. Le nuove alunne e i nuovi alunni saranno sottop osti ad un esame di ammissione. Meglio I nuovi alunni e alunne saranno sottoposti ad un esame di ammissione. Forma sdoppiata concisa femminile/maschile (o viceversa), separata dalla b arra. Questa forma si usa di solito in testi quali la modulistica, in elenchi di vario genere, quali le qualifiche funzionali, i pr ofili professionali, e nelle inserzioni; nelle altre tipo logie testuali è preferibile usare la forma sdoppia ta estesa o il plurale, oltre agli altri accorgimenti descritti ne lle presenti linee guida. Es. (solo nel caso di moduli, profili professionali, el enchi e inserzioni!) Esempio modulo Il/La sottoscritto/a Esempio profili professionali odontotecnico/odontotecnica programmatore analista/programmatrice analista Esempio annuncio Cercasi impiegato amministrativo /impiegata amminis trativa Importante: se si usa la forma sdoppiata concisa si suggerisce di non troncare le parole, ma di scriverle per esteso perché altrimenti la leggibilità del testo n e risente.
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4 Esempio Il/la sottoscritto/a, nato/a a–, Meglio Il sottoscritto/la sottoscritta, nato/nata a––, Esempio Lo/a studente/ssa è stato/a immatricolato/a per la prima volta presso questa Università nell’anno acca demico 2010-2011. Meglio Lo studente/la studentessa è stato immatricolato/st ata immatricolata per la prima volta presso questa Università nell™anno accademico 2010-2011. Pluralità di soggetti Esempio 1 I/Le dirigenti scolastici/che vigilano sulla regola rità della frequenza scolastica di tutte/tutti le/g li alunne/alunni iscritti. Meglio Le dirigenti e i dirigenti scolastici vigilano sull a regolarità della frequenza scolastica di tutti gl i alunni e le alunne iscritti. Esempio 2 Le commissioni tecniche sono composte al massimo da nove membri, in maggioranza rappresentanti dei produttori/delle produttrici e degli utilizzatori/d elle utilizzatrici del marchio. Meglio Le commissioni tecniche sono composte al massimo da nove membri, in maggioranza rappresentanti dei produttori e delle produttrici, nonché degli utiliz zatori e delle utilizzatrici del marchio. Attenzione: Negli esempi suindicati la forma sdoppiata concisa è controindicata. Nel primo esempio, infatti, chi svolge l™azione son o sia i dirigenti che le dirigenti scolastiche, qui ndi non si tratta di due gruppi di soggetti alternativi, ma di una pluralità di soggetti. Lo stesso vale per alun ni e alunne. Anche nel secondo esempio l™uso delle forme sdoppia te separate da barra sembrerebbe introdurre quattro categorie distinte Œ produttori/produttrici e utili zzatori/utilizzatrici Œ il che è scorretto e fuorvi ante. Modulistica Per quanto riguarda la modulistica si suggerisce di predisporre moduli distinti per donne e per uomini . In tal modo si evita l™inconveniente di dimenticare eventu ali concordanze al femminile nel testo o errori di vario genere. La forma sdoppiata concisa separata dalla barra non è adatta a testi di carat tere generale e tanto meno a testi normativi. Dato che, come abbiamo visto, la d oppia opzione va estesa anche a tutti gli elementi da concordare con il sostantivo (participio passato, a ggettivo ecc.), il ricorso ripetuto alla barra all™ interno del testo lo renderebbe pressoché illeggibile ed incomp rensibile. È importante infine, se si opta per la f orma concisa, non troncare le parole ma scriverle per es teso. Elenchi di profili professionali o qualifiche funzi onali Anche nei profili professionali o negli elenchi del le qualifiche funzionali dell™amministrazione provi nciale si consiglia di usare la forma sdoppiata concisa separ ata da barra, ma sempre scritta per esteso (p.es.
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5operatore di macchine per movimento terra/operatric e di macchine per movimento terra, assistente informatico/assistente informatica, collaboratore c atastale/collaboratrice catastale). In tal modo la forma femminile non risulta essere una semplice appendice di quella maschile ma ottiene la giusta visibilità . Esempio profili professionali (attività artigiane) elettrotecnico/elettrotecnica elettromeccanico/elettromeccanica; elettronico impiantista/elettronica impiantista; tecnico della comunicazione/tecnica della comunicaz ione; installatore di impianti termosanitari/installatric e di impianti termosanitari Esempi (VI qualifica funzionale) educatore/educatrice nel settore infanzia assistente informatico/assistente informatica collaboratore catastale/collaboratrice catastale tecnico di laboratorio/tecnica di laboratorio Si rammenta che, per quanto attiene ai profili prof essionali, è opportuno usare sempre la forma doppia , dal momento che le denominazioni delle professioni sono state definite con regolamento d™esecuzione sia ne lla variante maschile che in quella femminile. Proprio per il settore del lavoro è estremamente importante mettere in evidenza la presenza di professionalità femminili. Per quanto riguarda la denominazione di cariche e f unzioni, si usa la forma appropriata maschile o fem minile se si conoscono le generalità della persona, oppure Œ in riferimento ad una generica persona che ricop re quella data funzione Œ la forma sdoppiata estesa. Il Direttore o la Direttrice della ripartizione com petente L™Assessore o l™Assessora competente Il Sindaco o la Sindaca del comune interessato Sostantivi non marcati in quanto al genere o nomi c ollettivi che includano persone di entrambi i sessi persona anziché uomo diritti umani o diritti della persona anziché diritti dell™uomo il personale anziché i dipendenti la direzione anziché il direttore o la direttrice Nel caso di offerte di lavoro, annunci relativi all™impiego e a lla formazione professionale, profili professionali ecc., è sempre opportuno mantenere il parallelismo delle forme femminile e m aschile per evitare di destare l™impressione che il posto in qu estione sia riservato a persone di sesso maschile. La forma sdoppiata concisa (separata dalla barra) si può eve ntualmente usare in queste tipologie testuali (vedi capitolo seguente). Formulazioni neutre Poiché le forme doppie comportano un allungamento e d appesantimento del testo, esse si possono usare alternativamente ai termini neutri , ossia di genere non marcato, soprattutto quando s i scrivono testi lunghi.
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6Va rilevato, comunque, che la lingua tedesca offre molte più possibilità di espressioni neutre rispett o alla lingua italiana. Esempio: Possono partecipare all™iniziativa i cittadini e le cittadine– Alternativa: Possono partecipare all™iniziativa le persone int eressate – Fungono spesso da termini neutri le denominazioni collettive. Esempi di alternanza con denominazioni collettive Cittadini e cittadine oppure la cittadinanza, la popolazione Le utenti e gli utenti oppure l™utenza I magistrati oppure la magistratura i collaboratori e le collaboratrici oppure il personale, i dipendenti I docenti e le docenti oppure il corpo docente, il personale docente Riferimento generico alla funzione Invece di denominare la figura che ricopre una data funzione o un dato incarico, in molti casi possiam o fare riferimento alla funzione o all™incarico stesso, ev itando così di usare forme al maschile o femminile. la direttrice o il direttore in alternativa (solo in alcuni casi) la direzione il presidente o la presidente la presid enza Attenzione: questa soluzione può essere adottata solo se è chi aro che fidirezionefl o fipresidenzafl si riferiscono alla singola persona che svolge la funz ione di dirigente o presidente e non all™intera uni tà organizzativa della direzione o della presidenza (u fficio di direzione, ufficio di presidenza, o anche il vicedirettore o la vicedirettrice, il vicepresident e o la vicepresidente). Un™altra possibile alternativa alla forma doppia è l™uso del pronome relativo fichifl . Esempio È ammesso o ammessa alla frequenza del corso anche il candidato o la candidata che non abbia superato l™esame. Alternativa È ammesso alla frequenza del corso anche chi non ab bia superato l™esame Un™altra soluzione, valida per il plurale, è l™uso del pronome relativo ficoloro chefl (ma non ficoloro i qualifl, che è al maschile plurale). Esempio Ciò vale per coloro che lavorano all™interno dell™ amministrazione. () Espressioni da evitare: Uomo Meglio persona o essere umano La dignità dell™uomo Meglio la dignità umana o della persona I diritti dell™uomo Meglio i diritti umani o della persona L™ingegno dell™uomo Meglio l™ingegno umano o degli esseri umani
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8 Nei contesti professionali bisogna evitare di utili zzare per le donne l™appellativo di signora quando possiedono un titolo professionale, soprattutto se citate insieme a uomini per i quali si usa il titol o professionale ( il dott. Pinco Pallino e la signora Tal dei Tali ). Quando si usano per le donne nomi comuni, validi ta nto al maschile quanto al femminile, è opportuno us are concordanze al femminile ( un corrispondente e una corrispondente, un analista e un™analista, il vigile e la vigile ). Quando in un testo si fa riferimento ad una funzion e o una carica pubblica ricoperta da una donna, concordare al femminile i riferimenti che la riguardano e Œ se esiste Œ usare la forma femminile della denominazione della carica ricoperta . Es. NO Il funzionario incaricato dottoressa Tal dei Tali s i è impegnato SÌ La funzionari a incaricat a dottor essa Tal dei Tali si è impegnat a affinché – NO L™Assessore ai lavori pubblici, Signora Tal dei Tal i, si è recato per un sopralluogo– SÌ L™Assessor a ai lavori pubblici, Signora Tal dei Tali, si è rec at a per un sopralluogo– È importante notare che nell™italiano esiste tutta una serie di denominazioni di professioni, titoli e cariche, che – pur ammettendo la forma femminile – sono usat e esclusivamente al maschile. Anche se il sistema linguistico prevede la forma femminile, questa non è entrata nell™uso. È indispensabile quindi valutare con la massima att enzione l™opportunità o meno di adottare il femmini le, per non forzare la lingua e non urtare la sensibilità d elle persone. Questo perché rispetto al tedesco – in cui vi è una sensibilità linguistica diversa e sono stati fatti notevoli passi avanti – alle forme femminili italiane è attr ibuita una connotazione riduttiva rispetto a quelle maschili. Ad esempio fis egretaria fl è usata nel senso di fi segretaria del sindaco , dell™avvocato fl, ma non per designare colei che ricopre un incarico pubblico come fi Segretario generale fl, fi Segretario di Stato fl, ecc., titoli adottati esclusivamente al maschile. È interessante notare c he spesso sono proprio le donne stesse che ricopron o tali cariche a preferire la forma maschile per rima rcare la loro posizione di parità rispetto all™uomo . Ciò vale per una lunga serie di termini riferiti a titoli, cariche e professioni di prestigio, come segretario generale , ministro , procuratore , avvocato , medico , architetto , ingegnere . In singoli casi il titolo è usato talvolta al femmi nile, ma solo perché è la donna che ricopre quella funzione ad averlo adottato. Per favorire l™adozione dei titoli professionali al femminile sarebbe auspicabile sen sibilizzare in tal senso i rispettivi ordini professionali. Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di term ini poco usati o non usati affatto nella forma femm inile: segretario generale segretaria generale direttore generale direttrice generale ambasciatore ambasciatrice senatore senatrice ministro ministra prefetto prefetta deputato deputata sindaco sindaca assessore assessora avvocato avvocata, avvocatessa procuratore legale procuratrice legale sostituto procuratore d. Rep. sostituta procuratri ce della Repubblica notaio notaia ingegnere ingegnera chirurgo chirurga primario primaria rettore rettrice
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9 Evitare di usare il termine modificatore fidonnafl an teposto o posposto al titolo maschile. Per alcuni termini esistono forme combinate ( donna vigile, donna prefetto, donna magistrato, can didato donna ecc. ). Si raccomanda di evitare l™uso della parola comp osta con fi donna fl e di usare invece il termine semplice con l™articolo femminile. Esempi: Una vigile anziché una donna vigile Una pilota anziché una donna pilota Una manager anziché una donna manager Interessante da analizzare è il termine fi presidente fl, che presenta due forme al femminile ( la presidente, la presidentessa ) usate in contesti diversi. Il termine fi presidentessa fl veniva usato per designare la donna a capo di un™associazione ecc.; nel frattempo si è af fermata la forma fi la presidente fl per designare una persona di sesso femminile che ricopre un incarico istituzionale (anche se la forma con l™articolo mas chile è altrettanto usata). Da notare che termini di uso comune come dottoressa o professoressa originariamente avevano una valenza spregiativa, come altri sostantivi con il s uffisso in -essa. Per i termini maschili che terminano in -e oppure in -a è sufficiente anteporre l™articolo femminile: Es. Il/la giudice, parlamentare, preside, ufficiale, vigile, custode, interprete, presidente, corrispond ente ecc. Un/un™ analista, un/una custode, un/una professioni sta ecc. Opuscoli e pubblicazioni di carattere generale Opuscoli, volantini o analoghe pubblicazioni che so no indirizzate ad una generalità di persone dovrebb ero essere scritti anch™essi in un linguaggio che dia v isibilità ad entrambi i generi. Anche in questo cas o, per adottare una lingua di genere, oltre che alle forme sdoppiate si può ricorrere alle varie soluzioni il lustrate in precedenza. Tuttavia, talvolta ci si può imbattere in qualche d ifficoltà. Ad esempio, in alcuni testi possono esse re presenti periodi in cui ricorre una lunga sequenza di denomi nazioni di cariche, funzioni e titoli professionali , per cui l™uso della relativa forma sdoppiata maschile e fem minile può rendere illeggibile l™intero testo o par te di esso. In altri punti del testo il ricorso a formulazioni non discriminatorie non incide invece sulla chiarez za del testo. Nei passaggi più critici si può evitare di usare le forme sdoppiate. In ogni caso sarebbe opportuno fa re una specifica annotazione al testo: Esempio (per testi di carattere generale, p.es. un manuale o un opuscolo) Nel presente opuscolo abbiamo cercato di rivolgerci ai nostri lettori e lettrici nel rispetto dell’ide ntità di genere. Al tempo stesso però ci premeva proporre al la cittadinanza un testo quanto più leggibile e chi aro possibile. Per questa ragione ci siamo visti costre tti ad adottare la sola variante maschile nei perio di caratterizzati da elencazioni di titoli e qualifich e professionali, dove non erano possibili formulazi oni alternative. Teniamo a sottolineare che i contenuti del testo sono diretti in ogni caso anche al pubbl ico femminile. Ci scusiamo con le nostre lettrici per q uesta scelta obbligata e confidiamo nella loro comprensione. Linguaggio figurato nelle pubblicazioni Œ evitare g li stereotipi di genere Se in qualche pubblicazione, ad esempio in un opusc olo informativo o in un manifesto vengono rappresentati casi o situazioni in cui compaiono de lle persone, fare attenzione a non raffigurarle in modo stereotipato relegandole in ruoli ben precisi, ad e sempio il padre come capo famiglia e la madre come casalinga, l™uomo come capo ufficio e la donna come la segretaria, oppure come medico e infermiera.
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11 TESTI GIURIDICI Caratteristiche generali I testi giuridici hanno carattere generale e astrat to e sono indirizzati alla generalità dei cittadini e delle cittadine. Pertanto, come gli altri testi dovrebber o dare la giusta visibilità anche alla donna. Ciononostante, in un testo giuridico deve prevalere la certezza del diritto, per cui è essenziale valu tare di volta in volta l™opportunità di usare un linguaggio di genere se ciò andasse a scapito della leggibili tà del testo. Un testo normativo deve rispondere innanzitutto ai seguenti requisiti: – precisione (evitare: il creditore e/o la creditrice) – leggibilità e comprensibilità (evitare le forme sdoppiate concise separate da ba rra) – sinteticità . Deve essere garantita l™univocità della terminologia , ossia in un testo si deve usare sempre lo stesso termine per esprimere lo stesso concetto. Ciò vale anche per la lingua di genere: se si usano le forme sdoppiate maschile e femminile, è opportuno farlo s istematicamente in tutto il testo, evitando di usar e in alcuni passaggi del testo solo il genere maschile i n senso neutro perché ciò può dare adito a confusio ni. Inoltre per la Provincia di Bolzano vale il princip io della equivalenza delle versioni italiana, tedesca e ladina. Ciò vale anche per quanto riguarda la valorizzazion e dell™identità di genere. Se si decide di adottare un linguaggio di genere, ciò va fatto in tutte le vers ioni linguistiche (italiano, tedesco, ladino). Per quanto riguarda il rispetto del genere, il prin cipio dell™equivalenza pone il problema di cosa far e se una lingua offre determinate soluzioni che l™altra o le altre lingue non presentano. Ad esempio, se nel te desco ricorre l™espressione fi der Arzt oder die Ärztin fl, in italiano non si può usare l™equivalente fi il medico o la medica fl, dal momento che la forma femminile non è usata. Non si possono imporre forzature, l™importante non sono le singole parole, ma adottare delle strat egie generali che influiscano sull™intera economia del testo. Ciò significa dunque che nelle due o tre versioni l inguistiche si deve cercare di rispettare in eguale misura l™identità di genere, ricorrendo agli strumenti – t alvolta anche diversi Œ offerti dall™italiano, dal tedesco e dal ladino. Come si è già accennato, i testi normativi dovrebbe ro essere scritti seguendo i criteri della massima precisione e sinteticità possibile. Si è visto che l™uso ripetuto degli sdoppiamenti maschile e femmin ile potrebbe comportare un appesantimento del testo, pr egiudicandone la leggibilità, comprensibilità, sint eticità e precisione. Di conseguenza, di volta in volta bis ogna cercare di adottare anche strategie alternative alle forme sdoppiate maschile e femminile , quali · sostantivi neutri o nomi collettivi che includano persone di entrambi i generi ( persone anziché uomini, personale anziché dipendenti ecc.) o · forme neutre (p.es. chi, coloro che). Se nell™italiano Œ che come lingua offre uno spettr o meno ampio di possibili espressioni o termini neu tri rispetto al tedesco Œ non fosse possibile applicare le regole del linguaggio di genere, il tedesco ne dovrà necessariamente tenere conto. Casi particolari Persone giuridiche Nel caso in cui il testo normativo si riferisca ad una persona giuridica come una società, un ente, un™associazione ecc., in genere la si definisce con una denominazione di genere maschile, quale ad esempio fisoggettofl, figestorefl, fiproduttorefl, fiappal tatorefl ecc. In alternativa, se si parla ad esempio di un™impresa, una società, un™associazione, si può an che scegliere di usare il genere femminile per
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